Ritrovo dei partecipanti alle ore 13.45 nel luogo convenuto e partenza in pullman Gran Turismo alle ore 14.00 verso la Valle di Astino. Incontro con la guida per la visita guidata della Chiesa del Santo Sepolcro di Astino: immerso nel verde, le sue origini risalgono al 1107, quando venne fondato il monastero di Astino da parte di alcuni monaci vallombrosani (ovvero appartenenti alla congregazione monastica di Vallombrosa, vicino a Firenze); pochi anni più tardi venne invece consacrata una chiesa annessa, dedicata al Santo Sepolcro.
La scelta di fermarsi in un luogo del genere si deve alla vocazione dei vallombrosani verso la regola benedettina (a cui la loro congregazione faceva capo) dell'ora et labora: una distesa verde come quella attorno al monastero poteva garantire loro la più ampia quiete per potersi dedicare alla preghiera, e l'estensione territoriale per soddisfare ogni necessità di sostentamento. I monaci vallombrosani trovarono ad accoglierli un clima molto favorevole: pochi anni prima, con la fine dell'autorità vescovile, Bergamo si era infatti proclamata libero comune, e la Chiesa era stata investita da un clima di riforma che portò così all'accettazione di buon grado dei monaci. Questi si insediarono nel cuore della valle edificando una piccola chiesetta: il nucleo originario della chiesa del Santo Sepolcro. Il monastero visse lunghi secoli di brillante sviluppo ed espansione, grazie soprattutto alle notevoli donazioni ricevute. Nel corso del Quattrocento, tuttavia, complesse vicende politiche coinvolsero la comunità bergamasca e così lo stesso monastero, e una lenta decadenza prese a investire il complesso monastico fino a quando, nel 1797, secondo la volontà del regime napoleonico, l'ordine venne soppresso. In seguito, il complesso ebbe le destinazioni più svariate: nel corso dell'Ottocento fu trasformato in ospedale psichiatrico, rivolto particolarmente a persone con ridotte disponibilità economiche, e come tale fu usato fino al 1892. Negli anni successivi fu destinato ad attività agricola, per essere infine venduto nel 1923 a soggetti privati. Nelle ultime destinazioni, l'incuria investì completamente questo luogo. Il lungo abbandono si protrasse fino al 2007 quando, per merito dell'acquisto dell'intero complesso da parte della Congregazione della Misericordia Maggiore, presero il via importanti lavori di restauro che hanno già inaugurato il complesso nella nuova veste di luogo culturale, splendida cornice per eventi legati al territorio. L'impegno della Congregazione ha riportato alla giusta luce la bellezza di molte sale conventuali e si è spinto al recupero di affreschi finora nascosti sotto spessi strati di intonaco, steso tra Otto e Novecento, quando il monastero era stato adibito alle destinazioni appena evidenziate.
Al termine della vista, trasferimento in pullman a Bergamo e salita in funicolare a Città Alta: visita guidata al Museo della Fotografia Sestini presso il Convento di San Francesco, pregevole esempio di architettura conventuale medievale ricco di tesori nascosti: il chiostro delle arche, quello del pozzo e la sala capitolare vi svelano con i loro cicli di affreschi realizzati tra il Trecento e il Seicento la lunga storia di questo edificio. La terrazza panoramica offre allo sguardo un orizzonte imperdibile: l’incrocio delle due valli, Brembana e Seriana. Il Museo della fotografia Sestini valorizza il proprio patrimonio fotografico con un percorso espositivo interdisciplinare dedicato al mondo della fotografia storica e articolato in due sezioni: una scientifica e una storica. La prima si sviluppa in tre ambienti: in ciascuno si propongono attività che guidano i visitatori a scoprire il processo della vista, i fenomeni che regolano la propagazione della luce, gli inganni percettivi, le analogie tra il funzionamento dell’occhio umano e della macchina fotografica. La seconda sezione conduce i visitatori alla scoperta della storia della fotografia tra dimensione locale e internazionale. Suggestive installazioni multimediali ripropongono le tecniche di lavorazione delle fotografie dalla prima metà dell’800 alla seconda del ‘900, ricostruiscono la diffusione degli studi fotografici nella bergamasca e illustrano i fondi dell’Archivio Fotografico Sestini. Il percorso è completato dall’esposizione di antiche macchine e strumentazione originale in un suggestivo viaggio nel mondo della “meravigliosa scoperta”.
La visita prosegue al Museo Bergamo 900 che racconta il XX secolo a partire dal territorio, sperimenta l’esplorazione dal particolare al generale, alla ricerca di quelle storie del territorio, molte delle quali finora mai scritte, che si sono incontrate (o scontrate) con la Grande Storia.
Un vero e proprio mondo narrativo, costruito attorno a quattro chiavi di lettura del 900 – I fatti, I luoghi, La vita, Le voci – attingendo a tutti i media possibili: fonti audiovisive, fotografiche, documentarie, orali e materiali. Compresa la viva voce di celebri protagonisti delle grandi imprese culturali, scientifiche, economiche, sociali e sportive, che hanno visto Bergamo protagonista del Novecento nazionale e internazionale. I visitatori potranno ripercorrere, in 4 sale, quasi 100 anni di mutamenti, rivoluzioni, movimenti: dai cambiamenti economici, politici, culturali, sociali, alle nuove forme di aggregazione, dalla vita quotidiana alle moderne forme di comunicazione, fino alla questione ambientale.
Al termine delle visite guidate, cena libera in Città Alta.
Alle ore 22.00 al massimo, partenza in pullman Gran Turismo per il rientro verso casa.
ADESIONI ENTRO IL 26 AGOSTO 2022
La quota comprende:
La quota non comprende: